“A tredici anni Kokoro trascorre le giornate nella sua stanza, affidando al brusio della televisione il compito di attutire i pensieri e i rumori della vita di fuori. Da quando le cose a scuola si sono fatte troppo difficili, e cosi che ha deciso di rispondere al disagio e al dolore. Scomparendo. Fino al giorno in cui una luce improvvisa dentro lo specchio la rapisce per trascinarla altrove: in un castello abitato da una strana Bambina e da sei ragazzi che come lei hanno smarrito qualcosa. L’innocenza dei sogni. Le istruzioni per vivere. Il coraggio che serve per accettare se stessi. Solo raccogliendo la sfida che la Bambina dalla faccia di lupo propone loro, Kokoro e gli altri potranno scoprire che cosa li ha portati fin lì. E ritrovare ognuno a suo modo la strada del mondo“
“Il Castello Invisibile” di Mizuki Tsujimura è un romanzo che attraverso la fantasia, le fiabe e il mistero parla del bullismo scolastico e della salute mentale, temi molto presenti nella società giapponese e che vengono presi spesso sottogamba e si fa poco o nulla per intervenire. Ma non solo.
Parla anche dell’amicizia e della forza che essa può dare per superare le proprie paure e i propri problemi trovando il coraggio di parlarne confidansosi con chi ci sta accanto e ci vuole bene. Perchè chiedere aiuto non è una debolezza, non significa arrendersi, ma l’opposto. E i nostri sette protagonisti riusciranno a capire tutto ciò grazie al legame che si formerà tra loro mentre sono nel castello.
Ammetto che tutti i misteri riguardo alla bambini lupo e il legame che c’è tra i vari personaggi se si fa molta attenzione sono facilmente risolvibili prima che lo scoprano i nostri protagonisti, ma sono molto originali e particolari. Mi è piaciuto molto come la scrittrice abbia legato il tutto alle fiabe con cui crescono i bambini. Libro che mi è piaciuto molto e che si divora.
Storia che ti consiglio se ti piacciono le atmosfere tipiche dei film d’animazione dello Studio Ghibli con un pizzico di oscurità, grigio e malinconia.
Hai letto questo romanzo? Come ti è sembrato?